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Coppelle in Giordania

Questa roccia con coppelle, di 5 metri di lunghezza, venne scoperta ad Jebel Amud, nel sud della Giordania, nel 1978 dal prof. Edoardo Borzatti von Lowenstern

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Coppelle a croce

Particolare delle circa 20000 coppelle presenti sul Roccere', Roccabruna,
Valle Maira, Prov. di Cuneo

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Coppelle a Fenestrelle

Quest'altra, molto simile a quella Giordana, si trova in regione Puy, Fenestrelle, Val Chisone Prov. di Torino.


Le incisioni rupestri del RocceRè…. Un messaggio di 4000 anni fa..
Le Valli Maira, Varaita, Grana e Po della Provincia di Cuneo, ricche di bellezze naturali tipiche, oggi sono anche conosciute grazie al loro patrimonio di incisioni rupestri. In particolar modo la Valle Maira con il sito rupestre del RocceRè.
Nel corso dei millenni, l'uomo ha espresso la sua religiosità comunicando con le proprie divinità con figurazioni dipinte, incise o modellate, usando i più svariati supporti: pietra, legno, ceramica, metallo.

RocceRè, può considerarsi come uno dei pochi siti d'altura dell'età del Bronzo (se non prima...) presenti non solo a livello italiano, ma mondiale, con caratteristiche uniche nel settore dell'arte rupestre. Unicità a livello di concentrazione di incisioni in un'area complessivamente molto ridotta (circa 20000 incisioni distribuite su un'area concentrativa di circa 20000 mq). Unicità degli antropomorfi e figure presenti in sito. Esso si erge in una posizione panoramica e strategica veramente eccezionale. Soprattutto le particolari condizioni di difendibilità del sito devono essere state alla base di una lunga continuità d'uso. Il sito di Rocce Rè compendia i caratteri più tipici dell'insediamento su altura, grazie anche alla prossimità di una importante idrovia che deve essere stata insieme alle altre caratteristiche, alla base della specifica scelta insediativa. 
Che cosa sono le incisioni rupestri.Le incisioni rupestri sono segni intenzionalmente prodotti dall'uomo su superfici rocciose. Si trovano specialmente su rocce orizzontali o lievemente inclinate, anche se si conoscono rari esempi su parete verticale.
Dove si trovano maggiormente le incisioni rupestri in Italia

Le Incisioni rupestri sono state scoperte generalmente in ambienti montani, in aree dominanti, soleggiate e spesso vicine a sorgenti d’acqua. La Val Maira con il sito di RocceRè (Comune di Roccabruna) è da considerarsi uno tra i giacimenti di arte rupestre più importanti d’Italia. Dopo la Valcamonica e la Valtellina, si può definire il terzo sito più importante di Arte Rupestre dell’età del Bronzo presente in Italia. Altri siti di importanza nazionale, li troviamo in Lunigiana (tra Liguria e Toscana); sul Monte Baldo (tra le province di Trento e Verona), in Alto Adige e ad Aosta. Siti minori come numero di incisioni, ma non per questo meno importanti, sono presenti nelle Alpi Occidentali: nelle Valli del Pinerolese, e nelle Valli Po, Varaita, Maira e Grana (queste quattro tutte nel Cuneese). 

Quante sono le incisioni rupestri del sito RocceRè. 
Il censimento globale non è ancora terminato, attualmente se ne stimano circa 20000. Nel 1991 furono censite dallo scopritore, Riccardo Baldi, 3249 incisioni coppelliformi, raffiguranti: uno stupendo antropomorfo (unico nel suo genere), un’altra gigantesca figura tutt’ora in corso di approfondimento, svariate iconografie cruciformi, triscele, arco e spirale.

Quando sono state realizzate le incisioni rupestri sul RocceRè. 
Esauritasi la Glaciazione Würmiana, la Valle Maira, così come quasi tutte le vallate alpine, accolsero le prime presenze umane fra 12.000 e 8.000 anni fa. Ma di questo periodo (per il momento) non sembrano esserci tracce documentabili. Dal 3000 a.C. a (circa) il 1000 a.C. un forte innalzamento della temperatura con clima mediterraneo, favorì notevolmente gli insediamenti umani a quote molto più elevate, ( si pensi che in Scandinavia in quel periodo si coltivava la vite..) questi furono i secoli della “conquista” (intesa come grandi migrazioni) delle Alpi da parte di popolazioni indoeuropee. Questo periodo è cronologicamente inserito nell’età del Bronzo (2200-900 a.C.). La datazione è stata conseguita con due parametri: a) raffronto delle incisioni con altre da tempo datate*; b) esame con il C.14 su antichi fuochi di bivacco, che sono stati datati oltre 4000 anni fa. La presenza di coppelle molto abrase ed altre molto più intatte, fa presumere che il sito fu frequentato per diverse centinaia di anni. Pertanto le incisioni, erano già presenti nella prima età del Bronzo.* Il sito rupestre di RocceRé ha molte analogie con il sito di Balm Chanto scoperto nel 1978 nella Val Chisone a quota 1400 slm e datato all'antica età del Bronzo, benché immensamente più grande di Balm Chanto, entrambi i siti sono caratterizzati da una grotta come riparo naturale (Balma Scura per il Roccere..) e da incisioni coppelliforme identiche.
Chi erano gli antichi autori delle incisioni rupestri.
Gli antichi autori di queste incisioni erano uomini dediti per lo più all’agricoltura, coltivavano orzo avena e miglio. Praticavano intensamente la raccolta dei frutti spontanei, fragole more e lamponi, la caccia in questo periodo assunse un ruolo sempre minore sino ad essere insignificante nel quadro economico. Erano allevatori per lo più di ovicaprini soprattutto perché da essi non traevano solo carne, ma anche e soprattutto lana e latte. Erano soprattutto di etnia indoeuropea, cioè provenivano dall’est di quella che ora chiamiamo europa. All’inizio dell’età del Bronzo, gli insediamenti erano situati soprattutto sulla cima di alture per difendersi meglio (RocceRè, nell’insieme ha una posizione classica al periodo in oggetto). Le case erano costruite con pali di legno e tetti di paglia.
A che scopo furono prodotte le incisioni rupestri?
Sulla base delle raffigurazioni sui petroglifi e dei ritrovamenti archeologici di questo periodo, si ritiene che la religione dominante si incentrasse sul culto di un dio solare, (la croce è un simbolo solare). Culti del sole, culto del fuoco, uso del fuoco per cremare i morti (soprattutto nel bronzo finale, nel bronzo antico e medio i morti venivano inumati), sono probabilmente aspetti culturali correlati tra di loro. Nell’età del Bronzo, le pratiche magiche sono affidate ad una nuova figura: il sacerdote (l’antropomorfo di RocceRè?). Le coppelle in molti casi rappresentano dei simboli solari, in altri, la coppella può essere anche il prodotto di una escavazione, per procurarsi la polvere di queste rocce ritenuta taumaturgica, in altri casi può interpretarsi come un’offerta alle divinità, una preghiera di ringraziamento, oppure una preghiera di intercessione (per fare un esempio recente, possiamo anche paragonarla agli attuali “ex voto” o “voto richiesto” presenti come icone in tanti nostri santuari..).
Gli studiosi concordano nel ritenere che le incisioni rupestri venissero prodotte nell'ambito di riti celebrativi, commemorativi, iniziatici o propiziatori, in occasioni particolari, sotto la regia di sacerdoti-sciamani-stregoni-capi. Chi erano gli "Sciamani"? Roberto D'Amico nel libro "L'anima segreta della Val Varaita" descrive molto bene la figura dello Sciamano.... :" Gli sciamani non erano semplici stregoni, erano veggenti (...), taumaturghi, maghi, astronomi e regolavano la vita della comunita' conoscendo i tempi per ogni cosa (raccolti, luoghi e modalita' della caccia comune, della quale padroneggiavano riti e formule propiziatrici), seguendo il calendario luna-sole. Contemplavano i fenomeni della natura (osservazione del cielo, del volo degli uccelli, delle convulsioni, del sangue e delle viscere delle vittime sacrificate) e compivano sacrifici dai quali traevano oroscopi in modo da imporre grande rispetto e autorita' per il loro sacro compito. (...) Con la superstizione e la suggestione gli sciamani esercitavano un potere magnetico sul resto della tribu', usando probabilmente tutti gli esorcismi e gli scongiuri adatti ad eccitare la fantasia del popolo. I sacrifici, talvolta anche umani, erano di tipo espiatorio, secondo la concezione della divinita' che pretende la vita delle sue creature piu' nobili per essere placata. IL concetto dell'immortalita' dell'anima serviva a placare il dolore.
Lo sciamano era anche il detentore dell'alfabeto magico e segreto dei simboli. Molto probabilmente era lui stesso a scegliere i luoghi adatti alle varie cerimonie, segnandoli tracciando sulle rocce, sugli altari e sui trampolini sacrificali quei messaggi occulti che ancora oggi sconcertano i ricercatori...."